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Ho sempre saputo di voler fare questo lavoro, ma quello che ho scoperto con il tempo è stato il “come” e il “dove”.

A 13 anni sfogliavo riviste tipo “Vogue” sognando la mia vita adulta all’interno di quel mondo fatto di carta patinata. Ho frequentato il Liceo Artistico e successivamente l’Accademia di Belle Arti ad indirizzo Graphic Design.
Sono stata fortunata: un mese dopo essermi laureata ho trovato lavoro in un’agenzia di comunicazione del mio territorio.
“Ma come? E Vogue? Per lavorare ai livelli alti devi spostarti su Milano!”

Con il tempo ho capito che non mi interessava andare a lavorare chissà dove e per chissà chi: volevo fare ciò per cui avevo studiato tanto senza allontanarmi troppo dalla mia famiglia e dalle mie amicizie.

Volevo stare qui: nel luogo in cui sono nata, tra la gente che conosco, in mezzo ai miei laghi e alle mie montagne. Proprio dove sono ora. A casa.

Passato qualche anno ho capito che nemmeno il lavoro in agenzia faceva per me.
Sentivo di dover dare un’impronta diversa alla mia vita e così ho iniziato a guardarmi “dentro”. Volevo essere libera.

Libera professionista ok, ma anche libera di scegliere i progetti su cui lavorare, libera di dire “NO” ad un progetto se non mi rispecchia. Libera di prendermi una giornata in qualsiasi momento della settimana senza dover chiedere il permesso a nessuno.
In sostanza: libera di scegliere dove, come, quanto ma soprattutto per CHI lavorare.

A luglio 2017 ho “mollato il posto fisso” senza avere alle spalle un giro di clienti ma con una voglia matta di rimettermi in gioco.

Ho passato notti insonni, giornate intere a ripetermi “vedrai che andrà bene” fino a che ho preso coraggio e a marzo 2018 ho aperto la temutissima Partita Iva ed ora eccomi qua, più felice e convinta che mai di questa mia scelta.

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Perchè QuePapel

Ho scelto “Papel”, che significa carta, perchè quasi tutto il mio lavoro, una volta terminato, viene stampato su questo materiale. “Que” l’ho aggiunto a “Papel” per creare una parola nuova e un nome che non esistesse già sul web e così è nata la parola QuePapel, che si legge “chepapèl”.

Un nome spagnolo per tanti motivi: mia mamma è nata e ha vissuto in Argentina e in famiglia si parla spagnolo.
A marzo 2017 ho fatto un bellissimo viaggio in Patagonia che mi ha lasciato il segno e dato la spinta a intraprendere questa bellissima avventura.

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Dicono di me

Chi mi conosce sa quanto sia una persona empatica e quanto ami conoscere la storia e il vissuto di chi ho di fronte.
Amo ascoltare, osservare e connettermi con le persone e questo è sicuramente un ingrediente vincente della mia personalità che negli anni ha fatto sì che rapporti di lavoro si trasformassero spontaneamente in vere e proprie amicizie.

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